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Storia dell'Ortopedia a Milano
Come si sviluppò l'ortopedia a Milano
L'ortopedia a Milano nasce nel 1874, quando Gaetano Pini dà vita alla scuola ortopedica di Milano istituendo l'Associazione per la Scuola dei Rachitici, una struttura dedicata alla cura dei minori affetti da rachitismo. Seguirono subito un ambulatorio guidato da Pietro Panzeri e un laboratorio ortopedico dedicato allo studio e alla costruzione di dispositivi per aiutare i bambini a muoversi e camminare.
Con la morte di Pini nel 1887, Pietro Panzeri diventa il capo dell'Istituto dei Rachitici, luogo in cui si fece apprezzare per il suo impegno umano e professionale. Pietro si occupava di numerose patologie come il rachitismo, la scoliosi, il piede torto, la tubercolosi osseo-articolare e la paralisi infantile, utilizzando sia interventi chirurgici (tenotomie, osteotomie, osteoclasie) che trattamenti non chirurgici (correzioni manuali, ginnastica, ortesi).
Grazie alla sua reputazione, fu incaricato di guidare l'appena fondato Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna nel 1896, ruolo che svolse per circa due anni mentre guidava anche l'Istituto dei Rachitici a Milano. Dopo di lui, Alessandro Codivilla prese la guida del Rizzoli, istituto che avrebbe raggiunto grandi successi.
Tuttavia, l'azione più significativa di Panzeri fu la creazione, nel 1891, della Società Ortopedica Italiana, che segnò la prima grande evoluzione dell'ortopedia come scienza autonoma. La Società fu fondata nello stesso Istituto dei Rachitici a Milano, dove si tenne anche il suo primo congresso nazionale, presieduto da Panzeri. Panzeri morì nel 1901.
L'ortopedia a Milano: il ruolo di Galeazzi
Nel 1903, il Pio Istituto dei rachitici di Milano fu preso in carico da Riccardo Galeazzi. Quest'ultimo divenne l'incaricato dell'insegnamento di clinica ortopedica presso gli Istituti clinici di perfezionamento. Durante la Prima guerra mondiale, Galeazzi si offrì come volontario e, con il rango di tenente colonnello, lavorò attivamente in specifici reparti ospedalieri. Il suo impegno incessante per il recupero dei numerosi soldati invalidi, mutilati e ciechi, lo portò a ottenere che l'Istituto dei rachitici di Milano concedesse all'autorità militare il permesso di utilizzare il Rifugio Fanny Finzi Ottolenghi come scuola di rieducazione per i mutilati di guerra. Al termine della guerra, Galeazzi organizzò e presiedette il primo congresso nazionale per l'assistenza agli invalidi di guerra, tenutosi a Milano nel dicembre 1918. Fu anche il fondatore e membro del Comitato per l'assistenza ai mutilati di guerra e consigliere dell'Opera nazionale per l'assistenza agli invalidi di guerra.
Ancora, fu invitato dal ministero della Guerra a far parte della Commissione centrale delle protesi e servì come membro e presidente del Comitato interalleato per l'assistenza agli invalidi di guerra.
Nel 1923, divenne il primo professore ordinario di Ortopedia all'Università degli studi di Milano appena fondata.
Egli svolse un ruolo essenziale nell'evoluzione dell'assistenza fornita dall'Istituto dei rachitici, che sotto la sua direzione divenne rapidamente una delle principali istituzioni ortopediche d'Europa. Implementò infermerie per uomini e donne adulti, creò un reparto specializzato per i neonati rachitici e deformi, oltre a una divisione per le condizioni osteoarticolari tubercolari dell'infanzia.
Sviluppò un moderno settore per il trattamento meccanico delle deformità, un reparto per il trattamento dei difetti di forma del tronco e della colonna vertebrale, e una sezione per l'educazione fisica dei bambini e degli adolescenti. Allestì un laboratorio radiografico, iniziò l'operatività di un padiglione di isolamento, di una sezione per convalescenti, di un'officina ortopedica e dei laboratori scientifici.
Creò la prima scuola di lavoro per bambini disabili, paralitici e amputati. Fu per suo merito che venne istituito il Rifugio Fanny Finzi Ottolenghi, dedicato alla riabilitazione professionale dei lavoratori disabili a causa di malattie o infortuni.
Riccardo Galeazzi
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