Intervistatrice
E anche questa settimana si rinnova l'appuntamento con la medicina e il benessere. Oggi partiamo parlando del benessere dei nostri piedi. Più volte in questa trasmissione abbiamo parlato del benessere dei nostri piedi. Visto che siamo in estate, un argomento attuale sicuramente legato alla calzatura ideale da indossare proprio in questo periodo.
Io do subito il benvenuto al dottor Nicola Perrino del centro ortopedico Rinascita. Ben ritrovato Nicola, in qualità di tecnico ortopedico vogliamo qualche consiglio in più. Ma chi porta i plantari in questa stagione ti chiedo, è costretto a usare la scarpa chiusa?
dott. Nicola Perrino
Bene, grazie per avermi invitato, è stato un piacere e anche un onore essere qui oggi.
Devo dire che chi usa un plantare certamente deve utilizzare delle calzature adeguate, che rispettino le misure del piede con le dovute tolleranze di almeno 6-7 mm, perché il piede tende a muoversi e allungarsi durante il rotolamento del passo. Oltre alla lunghezza dobbiamo prendere in considerazione anche la larghezza, non solo all'avampiede, in pianta, ma anche là dove ci sono dei talloni un po' larghi. Perché non tutti i piedi sono uguali e bisogna rispettarne i volumi.
Detto questo, qui abbiamo portato un esempio di immagine per chi usa un sandalo: questa è una ciabatta con plantare su misura, un vero e proprio plantare su misura incorporato. Questo per farvi comprendere che oggi è possibile utilizzare il plantare anche seguendo la moda anche attuale.
Intervistatrice
E con discrezione perché non si nota per niente.
dott. Nicola Perrino
Bravissima, è tutto incorporato, una ciabatta con plantare su misura! quando si parla di costruire qualcosa su misura è possibile farlo davvero seguendo i gusti del cliente e la moda. Parlavo del tallone largo, qui abbiamo una diapositiva che ci fa capire che a volte, quando si usano delle ciabatte, se abbiamo un piede un po’ largo, che non riesce a restare all'interno di volumi standard, si verificano delle deformazioni della ciabatta. Questo può portare il piede al scivolamento, quindi anche con il rischio di cadere.
Intervistatrice
Certo, non facendo deambulare bene la persona.
dott. Nicola Perrino
Esattamente e questo deve essere, come dire, messo in asse. Lo vediamo con la diapositiva successiva. Stiamo parlando di una ciabatta, anche questa su misura…
Intervistatrice
Che sostiene?
dott. Nicola Perrino
… che sostiene, contiene e dà quindi stabilità. Perché, se parliamo di persone anziane, ricordiamo che è essenziale fornire ausili che garantiscano stabilità, oltre che alleviare il dolore. Tornando alla domanda principale: è opportuno capire con quale patologia abbiamo a che fare; il sandalo, quello rosso che abbiamo visto, è una infradito che sicuramente è indicato per chi ha problemi di alluce valgo, meglio ancora per chi ha delle vesciche e chi ha delle borsiti a livello dell'alluce.
Intervistatrice
Ma il sandalo che indosso io va bene se una persona soffre di alluce valgo?
dott. Nicola Perrino
E no. Questo sandalo comprime la zona interessata al valgismo. Dobbiamo invece lasciarla libera, la calzatura non deve comprimere o creare conflitti.
Intervistatrice
Ecco quali sono le patologie, visto che hai introdotto l'argomento, più frequenti di questa stagione?
dott. Nicola Perrino
Nella stagione estiva si tende a utilizzare naturalmente i sandali, le infradito, quelle più comuni o ciabatte standard senza tacco con suola completamente piatta ed è qui che aumentano i rischi per il piede, ma non solo al piede. Occorre sempre avere un minimo di tacco... dobbiamo ricordare che tutti gli scompensi che partono dal piede possono poi influire sul ginocchio, anca e schiena. Si evidenziano i problemi legati a chi ha la spina calcaneare, a chi soffre di piede cavo o anche piede piatto, perché il piede piatto cede verso la parte mediale e non fa altro che accentuare il carico, concentrandolo maggiormente in un'area che naturalmente poi va in sofferenza.
Da non sottovalutare le metatarsalgie, perché con la stagione estiva si tende naturalmente anche a camminare di più, magari anche scalzi, sovraccaricando la zona anteriore dei piedi. Sono tutte patologie che possono concatenarsi, portare a un'infiammazione dell’intero arco plantare, qindi la famosa fascite plantare…
Intervistatrice
Per chi soffre di sudorazione eccessiva, a volte anche maleodorante. Quali soluzioni ci sono?
dott. Nicola Perrino
Ovviamente, nella stagione estiva, abbiamo un'accentuazione di questi problemi quindi, sicuramente, la calzatura aperta è la più indicata.
Poi ci sono clienti che ci chiedono una fodera in pelle, ma che in realtà è la fodera meno adatta, perché è quella che poi accumula la polvere, lo sporco e i batteri. Con l’umidità e il sudore non fanno altro che far macerare e quindi i plantari diventano maleodoranti; oltre al fatto che una fodera in materiale naturale tende poi a far modificare il plantare, perché con la sudorazione si bagna il piede e di conseguenza il plantare. Poi quando si asciuga si secca e quindi diventa fastidioso.
Quindi ci sono delle fodere più adatte, tipo anche in sughero sintetico, che permettono un contenimento della sudorazione della pianta plantare ed evitano anche scivolamenti che, nel caso di piedi diabetici, possono causare ulcere. Quindi non ci sono soluzioni definitive, ma certamente modalità per alleviare certi problemi.
Intervistatrice
Ma è possibile trasferire il plantare da una calzatura a un'altra calzatura?
dott. Nicola Perrino
Ecco, anche qui dipende dal tipo di piede e dalla patologia. Dipende anche da quanto tempo dobbiamo utilizzare il plantare, fermo restando che il plantare per essere efficace va usato almeno dieci ore al giorno. Facciamo l’esempio di un operaio che deve indossare scarpe antinfortunistica con plantare su misura e, terminato il lavoro, indossare delle scarpe comode per il tempo libero. Bene, occorre che le due calzature abbiano la stessa dima, la stessa conformazione, per poter inserire un plantare appositamente costruito per essere inserito nelle due calzature. Un plantare che va bene in ogni tipo di calzatura, come io dico, spesso non è né carne né pesce; quindi, non è mai efficace in modo adeguato.
Intervistatrice
Fino a quanto dura l'efficacia del plantare?
dott. Nicola Perrino
Un plantare ha una durata di media di quattro anni. Poi dipende dal tipo di plantare e anche dall'utilizzo. Chiaramente ser stiamo parlando di uno sportivo può stressarsi prima; con agonismo è più sollecitato, con l’attività amatoriale c’è un altro tipo di consumo. Poi dipende dalla composizione, dalla patologia e dalla modalità. quindi di costruzione.
Per capire quando è utile cambiare il plantare bisogna fare dei monitoraggi. Quando confezioniamo un plantare fissiamo un primo monitoraggio a distanza di 15 giorni; poi dopo 3 mesi e dopo 6 mesi, poi anche una volta all'anno a seconda del tipo della patologia.
Intervistatrice
Nicola Sei stato chiarissimo. Grazie per essere stato qui con noi. Grazie ovviamente anche al centro ortopedico. Rinascita! Ci dovremmo fermare. Per la pubblicità, piccola pausa. Tra poco vi aspettiamo.